STUDIO E REPLICA EMPIRICA DELLO SCUDO PRESENTE NELLA TOMBA 107
(necropoli di Monte Tamburino – Monte Bibele)
Esposizione – Sezione Tattile Museo “Luigi Fantini” Monterenzio – Bologna
dal libro “La necropoli di Monte Tomburino a Monte Bibele” a cura di Daniele Vitali. ……….”Rinforzo di ferro per scudo. Descrizione: Verga di ferro con sezione a “C”, incurvata da un lato. Essa rinforzava la parte inferiore di uno scudo di forma ellittica, di legno o di altro materiale organico. Il pezzo che non è stato possibile recuperare è documentato dalle foto di scavo oltre che da un disegno fatto sul cantiere. Dimensioni: corda lu. cm. 15; h. cm. 4.
In questo specifico caso abbiamo proceduto con una ricostruzione empirica basandoci sull’unico reperto documentato (rinforzo del bordo dello scudo) attestante la presenza dello scudo( unico in tutta la necropoli) e, considerando al sua morfologia e curvatura, ne abbiamo determinato le ipotetiche dimensioni. L’assenza di altre parti metalliche ci indirizzano, anche per datazione (metà IV sec.a.C.) alla realizzazione di un umbone completamente in legno con forma di semi-noce con cresta di rinforzo. (Tipiche del periodo). (Esempio). Quindi procediamo con la ricerca dei legni per le parti principali.
Per l’umbone abbiamo usato del ciliegio stagionato 3 anni proveniente dalla zona di Monterenzio (esteticamente gradevole nella venatura e di colore leggermente rossiccio). E’ stato lavorato con sega e carte abrasive. Il foro è stato ricavato per foratura nel diametro, scavo con gorbie da legno e levigatura finale. Per il corpo dello scudo siamo riusciti a recuperare un’asse di legno di frassino, della larghezza di 46 cm, derivante dalla demolizione di una casa del 1500. Lo spessore iniziale della tavola era di 2,8 mm ricavata dal centro tronco. La stagionatura è perfetta. Con la piallatura manuale siamo riusciti a dare diversità di spessore per rendere lo scudo più dinamico. Al centro abbiamo ottenuto uno spessore di 18 mm., affusolando verso i bordi fino ad arrivare a 12 mm. Dopo il taglio, la squadratura, il disegno della sagoma e il ritaglio, abbiamo studiato il metodo di incastro senza chiodi o spine dell’impugnatura. Questo consiste nel praticare due scassi laterali e contrari all’interno del foro centrale e, dopo aver creato le opportune maschiature alle estremità dell’impugnatura, si incastra per rotazione fino al completo bloccaggio. Per quest’ultimo piccolo elemento abbiamo ricercato un ramo di ulivo leggermente curvo . La “piegatura” del ramo era essenziale per ricavare un’impugnatura con identica curvatura evitando di tranciare la venatura del legno. Con questa soluzione abbiamo preservato la resistenza di questo elemento molto sollecitato. La sagomatura a caldo del rinforzo risulta la lavorazione più semplice in quanto trattasi di piccolo profilato di forma a “C” incurvato sulla sagoma del bordo inferiore dello scudo. (omettiamo le foto del semplice processo di lavorazione). Dopo aver incollato le parti lignee con la potente colla garavella ( o colla d’ossa) abbiamo applicato il rinforzo metallico a pressione come da indicazioni del Prof. Vitali. Questa soluzione è stata dettata dall’assenza totale di chiodi e di anelle di ancoraggio sul reperto del rinforzo. Per il trattamento superficiale abbiamo usato della cera d’api ad applicazione manuale.
UMBONE FINITO
dimensioni :
lunghezza: 320 mm
larghezza: 140 mm
altezza 65 mm (sulla nervatura)