La stipe votiva (tratto da Alma Mater Studiorum – Università di Bologna)
Le campagne di
scavo degli anni 1993-95 hanno
completato l’esplorazione di una
stipe votiva, le cui prime
testimonianze erano state
rinvenute nel 1989 alle pendici
Sud-Ovest della necropoli di
Monte Tamburino. In un area
esplorata di circa 110 mq, si è
messa in luce una depressione
concoide che costituisce ciò che
rimane di un piccolo specchio
d’acqua sul fondo del quale
furono rinvenute numerose
offerte votive. Non si
sono trovate tracce di
sistemazione monumentale
dell’area sacra, né è stato
possibile individuare la
divinità oggetto di culto.
Sono stati rinvenuti 195 ex voto
in bronzo, schematiche figurine
maschili e femminili
nell’atteggiamento del devoto in
preghiera databili al V secolo
a.C.. Tali statuette sono in
tutto analoghe ai bronzetti
schematici coevi trovati in
diversi luoghi di culto a
Bologna e nell’ Appennino
bolognese e modenese.
Si distaccano dal tipo ordinario
del devoto orante un bronzetto
zoomorfo, un guerriero in
assalto e un atleta con in mano
un disco che presenta una resa
stilistica più alta rispetto
agli altri bronzetti.
Quest’ultimo sembra voler
imitare e rielaborare con un
linguaggio semplificato i
modelli colti della produzione
artistica etrusco-padana della
metà del V secolo a.C..
Il vasellame ceramico è invece documentato da alcune centinaia di vasi miniaturistici (fig. 1)
e da un piccolo gruppo di vasi a grandezza naturale di produzione
etrusco-padana ed attica rientranti nel V secolo a.C, insieme a
vasellame di ceramica grigia, impasto buccheroide e ceramica
volterrana a vernice nera, che sembrano portare ad un orizzonte
cronologico più tardo.
Grazie ai materiali quindi è possibile
datare la frequentazione della stipe a partire almeno dalla seconda
metà del V secolo a.C. fino alla seconda metà-fine del IV secolo a.C.,
quando la stipe viene abbandonata, forse come conseguenza della
comparsa dei Celti a Monte Bibele.
L’arrivo a Monte Bibele di
gruppi di origine transalpina determina mutamenti nell’ideologia
funeraria (tombe con armi); allo stesso modo essa potrebbe avere
prodotto il progressivo abbandono della stipe in favore di nuove forme
di culto, come quelle che sono attestate dal santuario all’aperto
sulla sommità di Monte Bibele.
La replica per la sezione tattile del museo archeologico “Luigi Fantini” di Monterenzio (Bo)